Università degli studi di Pavia

 

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Udine attività di ricerca

Identificazione di nuovi target molecolari in Burkholderia cenocepacia

Burkholderia cenocepacia è un membro del Burkholderia cepacia complex (Bcc), un gruppo di batteri Gram-negativi, comprendente almeno 17 differenti specie del genere Burkholderia. Alcune di queste specie rappresentano patogeni opportunistici o obbligati, che causano malattie in piante, animali e nell’uomo. Per quanto riguarda l’uomo questi batteri causano infezioni nosocomiali in individui vulnerabili, in particolare in malati di fibrosi cistica (FC). Studi epidemiologici dagli anni ’90 hanno dimostrato che B. cenocepacia è la specie più diffusa nella popolazione di malati di FC studiata nel mondo e che comprende la maggior parte di ceppi epidemici descritti finora. Inoltre, B. cenocepacia è considerata uno dei patogeni più pericolosi perché è frequentemente associato a ridotta sopravvivenza ed ad un più alto rischio di sviluppare la “cepacia syndrome”, caratterizzata da necrosi e sepsi.
Questo patogeno è caratterizzato da un alto grado di resistenza intrinseca agli antibiotici clinicamente più rilevanti, complicando così il trattamento delle infezioni. Quindi a causa della diffusione di ceppi multi-resistenti, al giorno d’oggi vi è la necessità di concentrare la ricerca su potenziali farmaci di nuova generazione, per attuare una nuova terapia più efficace di quelle attuali.
Per il mio progetto di dottorato mi sto occupando di testare molecole di nuova sintesi al fine di trovare un nuovo composto che possa essere utilizzato come promettente farmaco contro B. cenocepacia ed individuarne il target molecolare.
In collaborazione con il Dott. Vadim Makarov, un chimico dello “State research center for antibiotics” di Mosca, da uno screening di più di 60 molecole di nuova sintesi è stato individuato un composto che presenta una minima concentrazione inibente (MIC) di 16 μg/ml. Mediante l’isolamento di mutanti resistenti spontanei e il sequenziamento del genoma di questi ceppi, utilizzando la tecnologia Illumina, stiamo cercando di identificare le mutazioni conferenti la resistenza e quindi il possibile target di questo composto.
Al momento è stato identificato un meccanismo di resistenza a questa molecola, che consiste nell’iper-espressione dell’operone BCAL2820-BCAL2822, codificante un sistema di efflusso appartenente alla famiglia dei trasportatori RND (Resistance Nodulation cell Division), che si sa essere coinvolti nella resistenza agli antibiotici.
 
 
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