Università degli studi di Pavia
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Cagioni attività di ricerca
Nell’ambito del mio dottorato di ricerca in “Patologia e Genetica Medica”, mi sto occupando sotto la supervisione del Prof C. Danesino, dello studio mutazionale di due malattie geneticamente determinate tipiche dell’età pediatrica, la Leucemia Mielomonocitica Giovanile (JMML) e l’Istiocitosi Emofagocitica Familiare (FHL).
La JMML è una rara forma di disordine clonale mieloproliferativo e mielodisplastico che si sviluppa in bambini di età inferiore ai 5 anni, con un rapporto maschio:femmina di 2:1. Rappresenta il 2% di tutte le leucemie diagnosticate annualmente.
La diagnosi viene posta in media all’età di due anni, anche se nel 10% dei casi viene diagnosticata nei primi tre mesi di vita. Tra i segni clinici maggiormente osservati troviamo: pallore, febbre, infezioni, rash cutaneo e tosse. È possibile trovare inoltre splenomegalia ed epatomegalia marcata.
È causata da mutazioni somatiche a carico dei geni PTPN11 (35%), NRAS o KRAS (20%), NF1 (15%) e CBL (10%).
In particolare ci stiamo occupando dell’identificazione del momento di insorgenza della mutazione somatica lungo il percorso maturativo della cellula staminale ematopoietica, nonché della ricerca di mutazioni costituzionali in geni candidati.
La FHL è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da infiltrazione massiva di linfociti attivati e macrofagi di diversi organi. Le caratteristiche cliniche comprendono febbre elevata senza causa apparente, irritabilità, malessere generale, citopenia ed epatosplenomegalia. Meno frequentemente si osserva coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
Esibisce eterogeneità genetica. Ad oggi sono state definite cinque sottoclassi di FHL (FHL-1, FHL-2, FHL-3, FHL- 4 e FHL-5) . Solo quattro geni, però, sono stati identificati e caratterizzati: PRF1 (FHL-2), MUNC13-4 (FHL-3), STX11 (FHL-4) e STXBP2 (FHL-5).
In particolare mi occupo di identificare mutazioni e/o polimorfismi a livello dei 2 esoni codificanti del gene PRF1, in soggetti nei quali vi è il sospetto clinico di FHL-2.
La JMML è una rara forma di disordine clonale mieloproliferativo e mielodisplastico che si sviluppa in bambini di età inferiore ai 5 anni, con un rapporto maschio:femmina di 2:1. Rappresenta il 2% di tutte le leucemie diagnosticate annualmente.
La diagnosi viene posta in media all’età di due anni, anche se nel 10% dei casi viene diagnosticata nei primi tre mesi di vita. Tra i segni clinici maggiormente osservati troviamo: pallore, febbre, infezioni, rash cutaneo e tosse. È possibile trovare inoltre splenomegalia ed epatomegalia marcata.
È causata da mutazioni somatiche a carico dei geni PTPN11 (35%), NRAS o KRAS (20%), NF1 (15%) e CBL (10%).
In particolare ci stiamo occupando dell’identificazione del momento di insorgenza della mutazione somatica lungo il percorso maturativo della cellula staminale ematopoietica, nonché della ricerca di mutazioni costituzionali in geni candidati.
La FHL è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da infiltrazione massiva di linfociti attivati e macrofagi di diversi organi. Le caratteristiche cliniche comprendono febbre elevata senza causa apparente, irritabilità, malessere generale, citopenia ed epatosplenomegalia. Meno frequentemente si osserva coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
Esibisce eterogeneità genetica. Ad oggi sono state definite cinque sottoclassi di FHL (FHL-1, FHL-2, FHL-3, FHL- 4 e FHL-5) . Solo quattro geni, però, sono stati identificati e caratterizzati: PRF1 (FHL-2), MUNC13-4 (FHL-3), STX11 (FHL-4) e STXBP2 (FHL-5).
In particolare mi occupo di identificare mutazioni e/o polimorfismi a livello dei 2 esoni codificanti del gene PRF1, in soggetti nei quali vi è il sospetto clinico di FHL-2.